Pagine Zen 127

maggio / agosto 2022
Endo Genkan. Chanoyu hyōrin (vol. 2). Ed. Izumiya Yamaguchi Mohē, Kyoto 1697. Particolare.
Sommario
  • Chabana Il cuore dei fiori per la cerimonia del tè
  • Fenice 鳳
  • La poesia senza tempo di Li Quingzhao 李清照
  • Il chōken del Museo d’Arte Orientale di Venezia
  • L'illuminazione esiste solo nella dimensione dell'illusione
  • Alla moda di Edo L’abbigliamento maschile nel Giappone di periodo Tokugawa
  • I mostri del notturno giapponese
  • La sublime delicatezza della pittura coreana
  • Lo Shintō, la donna, la miko.
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La poesia senza tempo di Li Qingzhao 李清照 (1081-1149)

Scritto da Simona Gallo -
La poesia senza tempo di Li Qingzhao 李清照 (1081-1149)

Tra le voci femminili della tradizione lirica cinese spicca quella di Li Qingzhao 李清照 (1081-1149), considerata dalla critica una delle penne più raffinate della storia letteraria cinese, nonché la più talentuosa poetessa che l’impero abbia mai conosciuto. L’ammirazione nei suoi confronti, sorta quasi parallelamente alla sua creazione, si deve almeno a due fattori fondamentali. In prima istanza, a un formidabile talento letterario, testimoniato dal fatto che già all’epoca circolavano la sua raccolta di testi di poesia e prosa, dal titolo Li Yi’an ji李易安集 (Raccolta di scritti di Li Yi’an), assieme ad altre due antologie di testi poetici, lo Shuyu ci 漱玉词 (Canzoni di giada trasparente) e lo Yi’an ci 易安词 (Canzoni di Yi’an); ciò che si legge oggi di Li Qingzhao, tuttavia, non proviene da questi testi ormai perduti, bensì da antologie successive. In seconda istanza, la poetessa è stata nel tempo eletta a modello di virtù sociale, di sapore evidentemente classico, nell’erudizione, nell’eleganza estetica e di costumi.

Le origini di Li Qingzhao si collocano nella regione nord-orientale dello Shandong e nel periodo Song 宋 (907-1279) – e durante la transizione fra il dominio dei Song del Nord (Bei Song 北宋, 960-1127) e quello dei Song del Sud (Nan Song 南宋, 1227-1279) – caratterizzato da uno spirito di modernità e di splendore sociale e amministrativo, ma anche da una profonda riflessione sul rapporto con l’eredità culturale. Si tratta infatti di un’epoca che...

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Pagine Zen 123

gennaio / aprile 2021
Per questa immagine si ringrazia Miyamoto Unosuke Shoten (C)
Sommario
  • Taiko Monogatari Storie di costruzione
  • 清風徐来 La fresca brezza arriva lentamente
  • Kuki Shūzō: Iki o l’estetica della singolarità
  • Kokeshi Il Tōhoku fra tradizione e design
  • Dalla necessità alla bellezza Un’indagine su “Mottainai” (seconda parte)
  • Tra antenati e legami perduti Incontri con le itako del Tōhoku (prima parte)
  • Scorci di Kyōto Tre opere inedite di Hōen nella collezione del Museo d'Arte Orientale di Venezia
  • Il tavolo del letterato cinese (seconda e ultima parte)
  • L'influenza del teatro Kabuki sull'Ukiyo-e
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Pagine Zen 119

settembre / dicembre 2019
Torre campanaria, Danjō Garan, Monte Kōya. Foto di Luigi Gatti
Sommario
  • Shikoku e gli 88 Templi Il Cammino del Giappone (seconda e ultima parte)
  • Guardando la cascata del Monte Lu
  • Jisei Le poesie dell'addio
  • Mingei Un movimento alla riscoperta dell'arte popolare
  • Architettura giapponese tradizionale
  • Leggiadre visioni Pettini e acconciature giapponesi tra storia e mondanità - Splendore e ricchezza fra i capelli (terza e ultima parte)
  • Blanc de Chine
  • Strumenti musicali giapponesi al Museo d’Arte Orientale di Venezia
  • Akaito Archeologi e antropologi all’ombra del Sol Levante
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